CIAOOOOOO!!!!!
Abbiamo da portare avanti la trilogia di “Stay Tuned”, e allora abbiamo scelto questo titolino un po’ così… internazionaleggiante, direi!
Quest’oggi facciamo un po’ di cultura… vabbeh: per quel che posso fare…!

The imperial holes (che nessuno mai si sognerebbe di tradurre come “fori imperiali”, ma piuttosto con un alquanto ambiguo “buchi imperiali”), è il nostro modo scanzonato di chiamare The Rocks, il quartiere storico di Sydney che si estende dar pontaccio giù fino ar porto.

…forse una piantina può aiutare, eh?!


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La prossima domanda potrebbe essere una delle seguenti:

  1. com’è che vi siete accorti di sta cosa dopo 2 anni che vivete lì?
  2. ma che ce frega ma che c’emporta?! [nel qual caso ci complimentiamo: siete perfettamente entrati nell'atmosfera romaneggiante dell'articolo!]

Dunque dunque dunque, una premessina è d’obbligo: a Sydney hanno cambiato sindaco; hanno scelto una donna (W il girl power!), e questa tizia -ci pare- ci sta dando un po’ dentro per convincere la gente che Sydney non è soltanto Opera House e er pontaccio.
Come risultato The Rocks si è inventato questa cosa dei “Mercatini sotto le stelle” (in realtà “Markets in the moonlight”), con musica dal vivo, un sacco di gente, birra a fiumi come da tradizione Australe, e discutibili panzerotti turchi di spinaci e carne trita.

Facendo un salto indietro dovremmo tornare alla fine del XVIII sec., quando i primi coloni stabilirono qui uno dei primi insediamenti, che presto prese la fama di essere una baraccopoli frequentata da marinai e prostitute (…com’è che finisco sempre a parlare di ‘ste cose io?!!?!?). Le cose poi sono anche andate a peggiorare, quando i “Rocks Push” hanno preso controllo del quartiere verso la fine del 1800. Si trattava di una gang di criminali che ha poi dato il via al “Sydney Push“, un movimento pseudoculturale (pur sempre di ispirazione criminale, beninteso!) che si è spento soltanto verso l’inizio degli anni ’70!
… solo in Australia!

Ricordando che l’intero continente era stato inizialmente concepito dall’Inghilterra come una immensa prigione all’altro capo della terra… non dovrebbe destare stupore l’influenza che la criminalità ha avuto nella sua pur breve storia. C’è una discreta serie di bande criminali che sono ricordate, o addirittura celebrate con un certo orgoglio, ma avremo tempo di parlarne in futuro!

Ma torniamo a noi!

Poichè The Rocks era e rimane una delle pochissime testimonianze degli albori della storia australiana, nel 1920 hanno ben pensato che valesse la pena raderne una discreta porzione al suolo per mettere in piedi er pontaccio, altrove ricordato come Harbour Bridge.

… ora… divagazione più divagazione meno, sull’Harbour bridge ho una chicca che avevo scritto a qualche amico mesi e mesi fa… abbiate pazienza qualche riga ancora! Lo hanno ultimato nel 1932, belli e convinti di avere finalmente dalla loro un bel simbolo di superiorità a livello mondiale… tutti orgogliosi! Me lo vedo -sapete?- il sindaco alla cerimonia inaugurale…

- Cari concittadini, siamo qui riuniti per celebrare il simbolo del…

- Sior sindaco… sior sindaco.. senta…

- Che c’è?! Mollami che è un momento solenne… Siamo riuniti -dicevo- per questa cerimonia di apertura dell’Harbour…

- Sior sindaco… sior sindaco… è imp…

- Ti ho detto di lasciarmi lavorare… accidenti, la vuoi capire che finalmente abbiamo un simbolo per la nazione?! L’apertura dell’Harbour bridge che è stato costruito con orgoglio ed è

- Sior sindacooo

BANG BANG

- L’apertura del ponte a una navata più lungo del mondo!

- Si-or sindaco… ci … hanno fre-gati gli a-me-ricani… di se-ssan-ta centimetri…

Ecco… non so bene come voi la vediate, ma io è così che la immagino! All’ultimo momento -e dico seriamente all’ultimo momento!- 60 centimetri possono fare la differenza!
…e non è la trama di un film a luci rosse per ottimisti!

Siamo dunque finalmente agli anni ’60, quando abbiamo l’ultimo -fallito- tentativo di radere al suolo questo piccolo angolo di storia; da allora pare proprio che l’Australia abbia smesso con questa storia, e così il quartiere è rimasto intatto fino ai giorni nostri!

Per concludere brevemente una lunga storia iniziata oltre 2 secoli fa, lo scorso weekend noi ci siamo potuti godere un breve scampolo di questo concertino gratuito, oltre ai nostri terribili panzerotti turchi, ma la cosa simpatica è stata la compagnia di una coppia di nuovi amici provenienti dagli altri due continenti dell’emisfero australe. La serata è stata carina: è sempre interessante conoscere gente che viene da così lontano, con storie così diverse, ma in fondo -bisogna ammetterlo- era tutta una scusa per raccontare un po’ del posto dove viviamo, un po’ di questa città e di questo Paese che a volte ricorda tanto la nave di Novecento: la gente che ci nasce finisce per pensare che non ci sia bisogno di pucciare il naso fuori: tanto è il mondo che passa di qui…

Saluti gente, alla prossima!