Eccoci qui per parlarvi di un’altra simpatica tradizione australe!
Questa volta tra l’altro parliamo di una tradizione che investe un po’ tutto il mondo anglosassone, e che viene celebrata in più o meno tutto il Commonwealth, nel giorno di Santo Stefano.

Nell’immaginario collettivo di noi piccoli italiani che abbiamo in testa la parola Boxe più della parola Box, il significato di questa festa è rimasto oscuro per molto tempo, ma la nostra idea ce la eravamo fatta fin da subito!

Considerando che il 26 dicembre in Australia (e in molti altri paesi anglofoni) iniziano i saldi di fine stagione, e ricordando vari telegiornali dell’infanzia che riportavano scene ridicole di americani in coda per ore in attesa dell’apertura del centro commerciale di fiducia… noi avevamo pensato che il “Boxing day” fosse chiamato così perché la gente si picchiava (Boxe!) per comprare le cose in saldo!
Purtroppo la nostra fantasia non è stata premiata, e di fatto questa spiegazione non è mai apparsa in alcun dove… ci tocca prenderci il merito di questa incredibile fandonia… quasi quasi facciamo wikispam e la mettiamo sul wikipedia.it?!!! Hihihi!!!

Fandonie a parte, il mistero del boxing day si è infittito nel tempo, tanto che tutt’ora non ne siamo venuti a capo!

Wikipedia non ci è d’aiuto, perché sotto Natale l’argomento si fa caldo, e la voce è stata editata più di 50 volte soltanto nell’ultima settimana, quindi non ci resta che cercare qualche fonte un po’ stropicciata e andare a braccio!

La storia del boxing day si perde probabilmente nella Notte dei Tempi o giù di lì, e nessuno può dare per certa una origine piuttosto che un’altra, tuttavia esistono numerose ipotesi, alcune interessanti, alcune pallose… ma cercheremo di renderle tutte un po’ più simpatiche,e soprattutto di sintetizzarle un po’, dunque concedeteci qualche licenza poetica!

  1. Candidata numero uno è la storia che vuole che in tempi remoti i più facoltosi donassero dei pacchi di Natale (Christmas boxes) alle persone meno abbienti proprio nel giorno del Boxing Day. Verosimilmente dopo essersi ingozzati tutto il 25 ed aver scambiato i doni tra gente della propria estrazione sociale, il 26 i riccastri si ricordavano del volgo, e gli rifilavano gli scarti…
    1. prima variante: inghilterra Vittoriana, i ricchi e i poveri sono protagonisti, insieme alle scatole coi doni.
    2. seconda: feudalesimo, il proprietario terriero dava scatole di roba vecchia a chi lavorava per lui
  2. Candidata numero due vede le scatole protagoniste di un giochino che ci è familiare: i poveri non ricevevano alcunché, si incaxxxvano come pecore perché quelli di cui al punto uno ricevevano invece un fracco di roba, e pertanto andavano con le scatole a chiedere il grano…
    1. prima variante: siamo in epoca industriale, e gli operai che vanno dal datore di lavoro con le scatole inventano (ma non lo sanno!) la tredicesima
    2. seconda: la chiesa apre le cassette delle offerte per girare il grano ai poveri, quindi di fatto nessuno va a rompere le scatole (!!!) a nessuno per chiedere i soldi, ma c’è comunque l’idea che la cassettina veniva fatta girare (tempo prima,magari) per raccogliere le offerte.
  3. Questa -nella sua assurda giustapposizione- è la mia preferita: lo scricciolo (un uccellino abbastanza inutile all’apparenza, ma considerato tradizionalmente il “re degli uccelli” durante il medioevo… e non mi chiedete il perché, ma leggetevi le favole dei fratelli Grimm che a quanto pare c’entrano qualcosa!) …dicevamo: lo scricciolo viene cacciato proprio il 26 di dicembre e poi viene portato in giro, dentro una scatola, in tutte le case del villaggio affinché sia di buon auspicio per l’anno a venire e per le stagioni di raccolta che verranno. Non me lo sono inventato… purtroppo! Non ci è dato sapere se il volatile in questione venisse portato in giro vivo e inscatolato, o morto nella sua scatolina-urna, nel qual caso porterebbe più alla mente un uccello del malaugurio, ma tant’è!
  4. Ce n’è ancora?! Eccome se ce n’è! La quarta candidata torna al rapporto ricco-povero, e vuole che l’aristocrazia lasciasse il 26 libero ai domestici come ringraziamento per il lavoro svolto nel giorno di Natale stando lontano dai propri familiari. Pertanto, come ulteriore ringraziamento, gli davano ancora sta cavolo di scatola, ma stavolta c’erano dentro gli avanzi del pranzo del giorno prima: anche qui abbiamo grandi esperti di marketing ante litteram che si inventano la doggy bag e non lo sanno!!
  5. I bimbi…! Potevano mancare i bimbi?! Candidata numero 5: i bimbi ricevono grano durante il periodo natalizio, lo incassettano nella loro dannata scatolina, e il 26 aprono la scatolina!
  6. Tutta colpa del Natale! Candidata 6: il Natale ci riempie di scatole e il giorno dopo ce ne sbarazziamo lasciandole fuori dalla porta, trasformando così la città per un giorno in un luogo di scatole!
  7. Ancora Natale per la candidata 7: i regali non graditi? Si riportano al negozio nella loro scatola, quindi tutti in giro per la città con le scatole sottobraccio!!

E ci sono altre storie di navi che ricalcano quella della chiesa, ancora altre storie di padroni e servi, storie di ogni tipo, che ci fanno capire come in fondo non si abbia un’idea del motivo per cui si passi un giorno a festeggiare giulivamente… ma in fondo in un mondo perfetto non dovrebbe servire una buona ragione per essere festosi, quanto piuttosto una ragione ottima per esser tristi, no?!

Speriamo di avervi divertiti o interessati almeno un po’, e vi rimandiamo alla prossima, cercheremo di farci sentire presto… promesso!