Avventure di due viaggiatori erranti nel regno di Oz
1 lug
Ciao a tutti!
Siamo sopravvissuti a tutto: coccodrilli, il sole dei tropici, migliaia di km di strade sterrate, voli turistici con vuoti d’aria inclusi nel prezzo, chili e chili di cibo in barattolo per umani simpaticamente ribattezzato ‘chappy’, doccie fredde quando c’erano, zecche, sanguisughe e le famigerate ‘bush toilets’!!
Chi ce lo ha fatto fare? Beh… Aspettate di vedere le foto!
Ora siamo a Derby, poi ancora due giorni sperduti nel nulla a cape leveque, e infine Broome per il volo del rientro!
A presto, baci baci x tutti!
1 lug
Si torna alla tradizione del belpaese con un piatto che ci parla di baita e polenta, inverni freddi e camini scoppiettanti… qui -signori- è inverno pieno!
L’idea di fondo è quella di imitare un ragù di selvaggina e farlo con un ingrediente che più australiano non si può!
Ingredienti per un mangione e una persona:
- 250g di paccheri di quelli bbboni: trafilati al bronzo e spessi spessi!
- 1 scatola di pelati
- 400g di filetto di canguro (si rimpiazza egregiamente con dello struzzo, molto più reperibile di quanto pensiate!)
- 1 carota grande grande grande
- 2 cipolle grandi
- burro
- olio (poco, di semi o di oliva… a scelta)
- sale e pepe macinato fresco
- mezzo bicchiere di vino rosso molto vecchio… praticamente deve essere diventato aceto!
- TANTO TANTO tempo e pazienza!
Preparazione:
- fare un soffritto con un bel po’ di burro, poco olio, la cipolla finissima e la carota a dadini… fatelo andare bassissimo per una mezz’ora buona
- intanto tagliate con un coltello affilato la carne a dadini appena più grossi della carota… è un lavoraccio, ma mezz’ora vi basterà!
- buttate la carne e alzate la fiamma… aspettate fino a che la carne non rilascia i suoi umori
- versate il vino, aspettate un 3 minuti così che l’alcool evapori, poi aggiungete la latta di pelati
- aggiungete del sale, coprite, abbassate la fiamma e… aspettate! Noi lo abbiamo fatto andare 8 ore… il canguro è piuttosto duro ed ha bisogno di tempo! Meno di 4 ore è inaccettabile… chiariamo!!
- a cottura ultimata, lasciate raffreddare il ragù e mettete dell’acqua (non salata) a bollire
- iniziate a riempire i paccheri col sugo come fossero dei cannelloni, e adagiateli su una padella (antiaderente è meglio!), coprite col sugo che avanza (se non ne avanza tornate alla voce “ingredienti” e controllate le dosi… giuro che avanza!!)
- cuocete i paccheri come fossero un risotto, ma girandoli uno ad uno di tanto in tanto con una forchetta. Aggiungete l’acqua bollente quando serve, e dategli almeno una volta e mezzo il tempo indicato sull’etichetta… è una cottura particolare che richiede più tempo, ma da soddisfazione!
- a fine cottura, se siete orgogliosi della qualità del burro che avete, e se amate questa tecnica, usatene una noce per mantecare il tutto…
Ora dite quello che volete… sono ore e ore di lavoro, ma il risultato è da urlo! Accompagnateci un rosso corposo, e se vi avanza del sugo buttateci due porcini, e accompagnateli ad uno stinco di maiale al forno e un po’ di polenta… ‘na favola!!!
Ah… un trucco molto importante: dopo un’ora o due sul fuoco, quando siete stufi o volete andare a letto, potete mettere il ragù in un coccio e far continuare la cottura in un forno a 120°… poco ortodosso, ma potete anche dormirci sopra!
Buon appetito!
Piccola Nota Postuma: questo articoletto era stato scritto in anticipo e publicato durante la vacanza… non siamo così pazzi da metterci a fare i paccheri in campeggio!!!