Attraverso lo Specchio

Avventure di due viaggiatori erranti nel regno di Oz

Archivio di settembre, 2008

Davide e Oz

Eccomi tornato con la testa all’insù, anche se ancora non me ne rendo conto…

… anche se, come all’andata, non ho assolutamente sofferto il jet lag…

Ho ancora negli occhi i colori e nel cuore le sensazioni che mi ha lasciato un posto così diverso da ciò che consideravo la mia normalità e son sicuro ci vorrà parecchio tempo perché mi passi questa sorta di sapore agrodolce dalla bocca. E’ tutto diverso, mica soltanto la guida e la moneta, sapete? Il cielo è di un blu sempre diverso e la notte… mai viste così tante e brillanti stelle tutte assieme! Alba e tramonto, seduti placidamente a chiacchierare su una duna a Fraser Island, sono qualcosa di indescrivibile talmente tolgono il fiato……

L’aria di Sydney è sempre frizzante e mai densa di smog e tra i grattacieli c’è quella strana ombra a mezzogiorno che quasi un po’ incanta e la spianata che porta verso Canberra è un lunghissimo e brullo campo da calcio senza porte né gradinate…

Come descrivere al meglio il vortice di ricordi e di emozioni che ho vissuto per queste tre settimane in uno spicchio d’Australia? Non posso tappezzare tutto attorno di aneddoti e attimi vissuti anche se potrei scrivere per ore di Miao Miao, del Papeete due-zero-zero-sette, o di Un Polmone, anche se queste tre settimane sono state sempre alla ricerca di foto “artistiche”…

Shining ci fa una pippa…

Ve lo ricordate il Gurzo del Borneo Meridionale?…

 

Per cui l’unico vero modo che sento per raccontare tutto è parlarvi di quei due matti che tengono in piedi questo blog, quei due Amici che mi hanno ospitato, fatto da agenzia viaggi, scorrazzato e sopportato per tre settimane di fila…

Non vedersi con qualcuno per mesi eppoi scoprire d’un tratto che l’amicizia che lega è sempre la stessa e che, anzi, aumenta di minuto in minuto spiazza più di tutto ciò di nuovo che mi sia passato negli occhi. E’ buffo come ogni volta che questa cosa accade sembra normale nella sua anormalità… non so a chi leggerà ma a me è successa pochissime volte nella vita e per ognuna di esse ho capito che è vero il detto che dice che chi trova (o ritrova) un Amico trova un tesoro… ed io questa volta ne ho trovati addirittura due! Così triste sarebbe stato non poter condividere con loro tutto quello che ho vissuto e provato sulla mia pelle in queste tre settimane e sono così, semplicemente contento di averlo potuto fare che non sto nella pelle aspettando di poterlo rifare!!!

Grazie Fabri e grazie Deb per avermi regalato il vostro tempo e la vostra Amicizia ogni momento della mia (e non vostra) vacanza e per avermi reso così felice e spensierato… Mi mancano un sacco di cose da fare e da vedere in Australia, quindi segnatevi fin d’ora che vi ripasserò a trovare, ok???

P.S.: Sono riuscito, cosa non facile per me, anche a metter su un paio di chili…

Intro

Ci rendiamo conto di essere rimasti un pochino indietro… Raccontare di questa vacanza era così bello che non volevamo più smettere! La vacanza è finita a inizio luglio… e quindi sì, siamo imperdonabili come sempre!Come i più attenti tra voi ricorderanno, un amico ci è venuto a trovare ad agosto, e abbiamo pensato di chiedere a lui di raccontare un pochino dell’Australia… una piccola sorpresa agli affezionati del blog, e un modo per cambiare punto di vista!

Vi lasciamo a Davide quindi, ai suoi racconti e alle sue foto… appuntamento a mezzanotte, ora australiana! Credo sarà divertente, per una volta, commentare il post di qualcun altro!

Un bacione per tutti e promettiamo di scrivere presto nuove ricette, news su questo paese matto e anche dei piani per il futuro (tra cui un corso di parapendio, uno di salsa, un’altra gita a Canberra -ci faranno cittadini onorari- e altre visite per il mese di ottobre!)

  • 38 Commenti
  • Argomento: Anteprime
  • Nudi alla meta!

    Si chiama marketing credo, o “arte di fregare la gente”: di nudo non troverete nulla… era un modo di attirare la vostra attenzione!
    Se state leggendo, ha funzionato!

    Ad ogni modo ci siamo: vi porteremo alla meta con l’ultimo capitolo del nostro meraviglioso viaggio, ovvero da Cape Leveque a Broome. La vacanza è finita lì, e tutto sommato è stata anche una semifortuna: se fosse continuata altri due giorni avremmo rischiato di arrivare alla fine davvero in mutande!
    Le disavventure iniziano durante la prima notte a Cape Leveque: il materasso -fedele compagno gonfiabile della vacanza- ha un microbuco o qualcosa del genere*, il che si traduce in una notte d’inferno, svegli e accompagnati da una persistente sensazione di “oddio sprofondo nel folto della foresta”! Continuiamo con l’antenna dell’auto che si stacca, il portellone posteriore che si incastra con conseguente blocco del frigorifero, una gomma bucata dopo 4600km, a 50km dalla meta… beh, non ricordo altro, ma diciamo che è stata una due giorni movimentata!
    Chiuso il capitolo “sfighe”, passiamo a quanto di bello c’è in questo posto… anzi, inizio subito:

    Un piccolo inciso: questo posto non è necessariamente più bello degli altri, è semplicemente molto più fotogenico! In particolare per chi -come noi- non possiede un’attrezzatura fotografica professionale.
    Non vi tedio oltre, perché di Cape Leveque c’è poco da dire: comunità aborigena nel mezzo del niente, paradiso tropicale frequentato per lo più dai locali durante i weekend, ma chissà per quanto durerà! Tenetelo d’occhio, perché prima o poi ne sentirete parlare in una di quelle riviste patinate per ricconi… promesso!

    Una curiosità: il viaggio da qui verso Broome è stato oggetto di poche fotografie, ma ci siamo fermati ad una delle tante “Pearl Farm” della zona, e ci hanno raccontato un sacco di cose, tra le quali una piccola chicca… la conferma a un sospetto che da tempo insidiava le nostre menti: senza le perle, i diamanti, lo sfruttamento del sottosuolo in generale, questo paese andrebbe effettivamente a rotoli, è supinamente accettato! Non ricordo quanti milioni di dollari ci hanno detto di pagare in tasse soltanto loro, ma si spiegano molte molte cose!

    Eccoci a Broome dunque… una cittadella splendida dove fanno delle focaccine che sarebbero deliziose, se solo non le chiamassero così! Sono dei pagnottini ripieni, che della focaccia hanno poco, ma sono da provare! Poi c’è anche un sacco di arte aborigena lassù, e finalmente dopo anni, siamo riusciti a trovare un accordo su quale quadro comprare: ne compriamo due, uno lo scelgo io ed uno Deb… di meglio in tre anni non siamo riusciti a partorire!!! Ecco il mio, Deb deve ancora trovare quello che le si addice davvero…

     

    Ma Broome è anche molto di più: splendide spiagge di nudisti in 4×4, nebbia al mattino, ristoranti gustosi, passeggiate sul lungomare, palme e mangrovie, alberghi lussuosi e soprattutto -dopo settimane di campeggio selvaggio e cibo in scatola- Broome è il primo avamposto della civiltà nordoccidentale australiana!

    Infine… Broome è il posto dove andare per una cammellata al tramonto sul bagnasciuga! I cammelli in Australia furono importati molto tempo fa, e l’ambiente è per loro talmente favorevole che oggi il trend si è invertito, ed i migliori cammelli vengono venduti al medio oriente per le gare! Sia come sia, è stata proprio una serata carina… non dimenticatevi che se vivete a Sydney potete vedere soltanto l’alba sul mare, e per noi è stato così negli ultimi anni! Magari sembra sciocco, ma un tramonto così può essere a suo modo emozionante!

    Prima di lasciare questo luogo ci siamo dati alla Yattafoto, una tradizione ormai!

    …poco dopo eravamo sull’aereo, stanchi come non mai, ma assolutamente certi di avere aggiunto capitoli indimenticabili al libro delle nostre memorie!

    È tempo di chiudere… state tonnati che ci sono due puntate fresche fresche già pronte per essere sfornate nei prossimi giorni!

    F.

     

    * …il microbuco si è richiuso qualche settimana dopo misteriosamente… abbiamo concluso fosse della sabbia nella valvola, ma accettiamo altre ipotesi, anche più fantasiose di questa se volete!

    Questo capitolo è un pochino più facile… diciamo che sulla Gibb River Road non puoi trovare altro che terra, baobab (creaturine stupende, nda) e qualche fiumiciattolo da attraversare.

    E’ una strada piuttosto faticosa, sterrata, ghiaiosa, in alcuni punti le sollecitazioni alla macchina e alle braccia ti fanno quasi venire voglia di piangere e considerato che va avanti per più di 600km, la crisi isterica è sempre dietro l’angolo. C’è da dire però che forse un pochino di malessere e scomodità non sono poi tanto orribili se poi visiti dei posti come questi. La prima tappa l’avete già potuta ammirare nell’ultimo racconto di Fabri. Da lì in poi andrei a passo di foto, in modo da non annoiarvi ma anche per farvi capire meglio i luoghi che hanno riempito i nostri occhi…

    Per  farvi entrare subito nel vivo direi che possiamo cominciare con questo video… E’ il fiumiciattolo più lungo che ti capita di attraversare fino all’altro capo e poi tanto male non ce la siamo cavata.

    Ebbene sì, la canzoncina che il Fabri canticchia è quella del cantastorie di cui parlava in precedenza, quello intorno al fuoco e tutto il resto. Attendiamo commenti sulla performance!

    Tappa successiva la Drysdale Station: un paio di baracche nel bel mezzo del nulla con qualche attrazione da non sottovalutare. Innanzitutto, volo alle 6 del mattino per ammirare la zona, da una prospettiva decisamente più appropriata. Più volte abbiamo accennato alla vastità di questo paese e l’80% dei luoghi fotografati durante il volo non sono raggiungibili se non dopo giorni di auto, o con una barca dal mare. O forse in alcuni non ci puoi proprio arrivare, almeno che tu non sia un pazzo fulminato a cui piace camminare.

    Dimenticavo, a Drysdale c’è anche un’altra piiiiccola attrazione: se per colazione latte e biscotti ti hanno stancato, puoi sempre rifarti con lo spuntino qui sotto!

    Si prosegue per Derby e di strada ecco altre tappe degne di nota: il Manning Gorge per cominciare. Una bellissima cascata raggiungibile solo dopo il guado di un laghetto, e una passeggiata di un’oretta. Il guado questa volta lo abbiamo fatto a nuoto, alle sei di mattina, nel gelo più totale. Sono carini però perchè ti danno anche queste simpatiche scatole in cui mettere dentro le tue cose da spingere dall’altra parte. E il giorno prima qualcuno aveva anche avvistato un crocco…

    Prossime tappe: Galvans (il mio preferito), Adcock e Bell Gorge. Uno più bello dell’altro…

    Bell Gorge è stata l’ultima attrazione sulla Gibb River Road. Per andare a Derby abbiamo deviato verso sud per vedere un’ultima “must see destination”, che in realtà si è rivelata più deludente delle aspettative. Beh, forse perchè le aspettative erano molto alte. Ha una particolarità: ci sono un saaacco di coccodrilli, e le guide ti dicono di non andare a fargli le coccole o prenderli in braccio (ebbene sì, qualcuno lo fa!). Però se vuoi andarci vicino, abbastanza vicino…

    Da questo punto in poi ci lasciamo alle spalle la nostra straordinaria stradona sterrata, per tornare sull’asfalto. Dopo quasi una settimana ne sentivamo il bisogno, ma comunque un po’ di malinconia resta.

    Siamo quasi alla fine del nostro fotoracconto, manca Cape Leveque nel suo tripudio di colori e Broome… state tonnati!

    Deb