Attraverso lo Specchio

Avventure di due viaggiatori erranti nel regno di Oz

Archivio di settembre, 2009

Rosso

È capitato un po’ a tutti di svegliarci una mattina verso le 6 e qualcosa e pensare… oibò, oggi il cielo mi pare rosso!

La risposta più naturale probabilmente è quella di alzarsi, prendere la macchina fotografica, aprire la finestra e… iniziare a tossire!

Poi probabilmente avrete trovato il tavolo coperto di un sottile strato di terra percettibile solo al tatto, e avete acceso la tv per sentire il telegiornale che raccontava di una tempesta di polvere abbatutasi sulla città nottetempo… e immagini di gente che va a lavoro con la sciarpa sul naso,macchine intasate nel traffico, e cronisti con la voce rauca…

Non vi è mai capitato?!! Uhm… volete dirci che davvero non siete mai stati a Sydney il 23 Settembre del 2009?! No, perché altrimenti sapreste di cosa parliamo…

È stata solo una giornata di ordinaria follia nel regno di Sydney, appena usciti per andare a lavoro ce ne siamo accorti meglio di quanto qualsiasi telegiornale potesse raccontare!

…macchine coperte di rosso, la terra nel naso e fin giù nella gola e quel fastidio ruvido sul palato… niente autobus naturamlente, ospedali invasi dagli asmatici, incidenti d’auto -perché qui c’è anche chi non aveva mai visto la nebbia prima- e naturalmente il tg che ripeteva con un pochino di amore per il dramma di “non fare esercizio outdoor…” come se per andare in ufficio ci fossero tutte le alternative del mondo!
In un giorno così alle volte mi consola sapere che non è solo il belpaese a fare tilt… quindi diciamo solo che molta gente non ha avuto molta scelta, ed ha finito per …beh, godersi una bella passeggiata all’aria aperta!!

Queste foto non sono ritoccate, è semplicemente così che la città appariva dall’alba fino a circa le 7am. Pensavamo un po’ tutti che ci avessero teletrasportati in mezzo all’Outback nottetempo, ma poi  nel corso della giornata le cose sono andate a migliorare sempre più, e così già il mattino seguente ci siamo svegliati con la consolante certezza che la città fosse stata rimessa al suo posto: in riva ad un meraviglioso oceano, con cielo azzurro,  uno degli harbour più belli del mondo, palme lussureggianti ed un meraviglioso tepore primaverile da 23°C!

Vi lasciamo con una foto di periferia che ci pareva più bella di altre! Alla prossima!!

The book is on the table

Ve la ricordate la prima lezione d’Inglese? Ah… “the book is on the table”, “what’s your name?”, “I like cars” e roba del genere… fantastico!

Ebbene, chi lo avrebbe mai detto che con tutta probabilità quella è anche una lezione di inglese per inglesi? Con qualche differenza… ad esempio che agli inglesi lasciano la libertà di scrivere in termini fonetici perché altrimenti è troppo difficile… roba tipo “da buk is on da table” “uot’s ur name?” “I like cars” (beh, questo non cambia!).

Ma che c’entra tutto questo con noi, è più che lecito chiedersi?!

Beh, mi presento: sono Fabrizio, e studio “Business Administration” a Sydney… ovvero, sono a tutti gli effetti uno studente Australiano!!!!
Sono certo che questa esperienza mi lascerà dosi infinite di saggezza tatuate nell’animo, ma per ora c’è solo molto di cui ridere e deridere, e perché non rendere partecipe anche mezza italia?!

Cominciamo dall’inizio dunque: perché?! Semplice: qualunque cittadino europeo (e non solo) di qualsiasi età che volesse migrare in Australia ha una via molto molto semplice e spregevole per farlo: pagare una scuola che dica “sì, sto tipo studia qui”, e nel giro di una settimana o due l’Australia rilascia un visto di durata variabile (2 anni nel mio caso) per venire in questo pazzo paese a testa sotto, studiare (oddio, studiare… ne parliamo dopo di questo!), e lavorare part time -cosa che di solito paga molto più di quanto ci si aspetta, al punto che stringendo un po’ noi anni fa per alcuni mesi siamo riusciti a campare in due con un solo lavoro part-time e l’affitto da pagare!

Ma non ho risposto alla domanda: perché?! Beh, visto quanto raccontato in “Noi e Ganesha“, ci trovavamo senza visto, e in qualche modo dovevamo pur tamponare questi pochi mesi mentre aspettiamo che si sistemino un paio di cose… detto fatto: sono diventato uno studente! …beh, diciamo… ehm… uno scolaro: facciamo così!

Seguo un corso post diploma, che se dovessi completare come da programma in due anni (non lo farò, niente paura!), mi darebbe diritto a una specie di diploma pre-universitario in Marketing riconosciuto a livello nazionale che probabilmente potrei fare riconoscere anche in Europa.

A parziale  discolpa del sistema scolastico Australiano, diciamo che questa scuola è un po’ una farsa: è praticamente fatta apposta per immigranti che vogliono un visto. Ciò non di meno, i diplomi che rilascia sono validi, quindi probabilmente stanno entro le norme dettate da un qualche ministero o saddio cosa!

E quindi, fiato alle trombe, cosa si studia in un corso post-diploma in Australia?! Tante cose, ma per ora io ho avuto il piacere di seguire 3 corsi.

  1. 4 ore alla settimana e per 9 settimane, imparo a… Battere a Macchina! Yes Sir! L’obiettivo dichiarato è di raggiungere 20 parole al minuto. Parole inglesi: corte! 3 secondi l’una. Fatevi un favore se state per fare il test: legatevi insieme il medio l’anulare e il mignolo di ogni mano, altrimenti è come sfidare a scacchi il vostro yorkshire!
  2. 4 ore alla settimana e per 9 settimane, seguo un corso che mi vale ben 2 moduli, mica bruscolini! Devo fare 13 moduli in 8 mesi, per la cronaca. Qui imparo a tenere una agenda di appuntamenti per -ad esempio- un dentista. E non solo! Imparo anche a chiedermi “Cosa voglio diventare da grande”, “Cosa non so fare per diventare quella roba lì”, e “Come posso imparare”… poi non imparo a rispondermi, ma si sa che le risposte sono per gli sciocchi: ai saggi interessano le domande!
  3. Qui esageriamo: 8 ore alla settimana e per le solite 9 settimane! Il corso in questione si pone l’obiettivo di farmi imparare niente poco di meno che a scrivere una paginetta di word su un argomento scelto dall’insegnante, e poi impaginarla come se dovesse andare su una brochure. Penserete che l’argomento è “Il marketing polidimensionale nell’era di internet, verso la domotica del futuro” (sì, mi sono mangiato il garzanti, e mi è rimasto pure un po’ sullo stomaco!), ma invece no, si tratta di fingere di intervistare uno studente della mia scuola sul perché ha scelto la mia scuola. Penserete anche che il professore sia un laureato di Harvard in Inglese arcaico e pretende che come minimo uno usi 300 parole in disuso o di etimologia sanscrita, ma invece abbiamo una disponibilissima ragazza di Taiwan con tanto make up e un inglese sgangherato, ma tanto gentile!

Cosa tutto questo abbia a che fare col Marketing mi è ancora ignoto, ma comincio a farmi un’idea di come riescano a farlo passare per “Business Administration”, nel modo almeno in cui la cosa viene intesa qui, che non ha niente a che vedere con amministratori delegati e simili. Si tratta, in sostanza, di fare un po’ di segretariato. Come questo possa essere un prerequisito per fare Marketing -di nuovo- non mi è chiaro!

Insomma, in una frase: avete sempre desiderato una laurea in Marketing ma non amate passare ore sui libri? VENITE IN AUSTRALIA!!!
Conoscerete un mare di gente da mezzo mondo -in particolare Europa, Medio Oriente, e Asia- andrete a fare surf nel weekend, lavorerete qualche ora qui e là, e svilupperete una invidiabile tolleranza alla birra!

Cercate sul web “Australian Student Visa” se siete interessati, e non fatevi spaventare da scritte rosse tipo “dovete frequentare corsi per almeno 20 ore alla settimana”… tutte balle, diciamo pure! E visto che ci siamo, se avete meno di trent’anni, date anche un’occhiata al “Working holiday Visa”… costa meno, potete lavorare a tempo pieno, e non dovrete neppure far finta di essere interessati al marketing!!!

Saluti, alla prossima!!