Avventure di due viaggiatori erranti nel regno di Oz
7 ago
Disclamer: questo articolo è di una noia mortale: potrà causare sonnolenza, effetti lassativi, e -in rari casi- morte cerebrale.
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Training. Una roba su come migliorare la propria tecnica di scrittura. Due giorni.
Avevo richiesto di partecipare a questo corso per curiosità e per necessità.
La curiosità girava tutto intorno a una strana concezione che gli australiani hanno del genere umano, e che oggi -mentre il corso snocciolava le impavide avventure del congiuntivo carpiato- ho sintetizzato come segue:
Questi idioti pensano che un uomo sia una sorta di macchina cui comprare gli accessori: tu gli fai un corso, e questo improvvisamente diventa capace di fare il caffè.
Il discorso calzava discretamente sul corso che stavo seguendo io, perché al di là di qualche dettaglio sulla grammatica, questo corso pretendeva di darti regole da seguire per essere sicuro di scrivere bene.
Si spingeva oltre: dava formule matematiche!
A me ‘ste cose suscitano sempre un po’ di diffidenza… come quella volta che negli usa [giuro... non succede solo nei film!] ad un corso ci hanno detto che se non eravamo pratici a fare discorsi in pubblico, dovevamo esercitarci allo specchio.
Il migliore -e l’ho seguito- è stato un corso su “come interagire utilmente col cliente”. Leggi: “Manipolare”.
Così ho finito col chiedermi chi avesse ragione, perché in fondo qualche risultato innegabilmente questa filosofia lo da: piuttosto che dire
“tu sei un demente: non imparerai mai a manipolare un cliente, inutile anche che spendo i soldi!”
che è un po’ l’approccio tipico nostrano, si può scendere a compromessi…
“tu sei un po’ un demente… non diventerai certo L. Ron Hubbard, ma almeno la prossima volta eviti di mandare il cliente a quel paese!”
E così ho finito con l’abituarmi a questa idea che l’azienda assume un impiegato con il suo bel bagaglio di conoscenze, e quando poi non fosse più contenta, basterà montarci sopra l’accessorio necessario…
Poi però qualcosa mi dice che ha ragione tutto il resto del mondo (o almeno quelli con cui ho parlato io), a pensare che in fondo un uomo nasce con le sue predisposizioni, caratteristiche, e non c’è molto che ci si possa fare… o -semplicemente- non è ragionevole farlo.
…e allora, per quanto la cosa vi possa sembrare assurda, io mi chiedevo cosa ne pensate voi! Voglio dire: da che parte state? Ve ne frega niente? A me pare fondamentale, visto che sto da ‘sta parte del mondo: devo cedere e australianizzarmi (giammai… mi avranno solo da morto!), oppure rimanere sulla retta via?!
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Nota: prendetelo per quello che è, questo articolo… un tastare il terreno: se nessuno risponde, allora so che questo genere di cose è meglio lasciarle fuori dal blog!
26 Commenti per "L’uomo, e i suoi accessori"
scusate contrattempo col lavoro e il pc… l’informatica è una scienza che si basa sulla matematica con variazioni di 0 e di 1… quindi o va o non va… cazzo (scusate il francesismo) il server del cliente NON VA MAI e non è che io riesca sempre a sistemarlo…
cmq ritoranando al blog
io in USA con Fabbri c’ero e so di che corso sta parlando…
per me siam tutti uguali, siamo composti tutti da 23 cromosomi (che ne ha di + o di – è sfortunatamente malato), nessuno è migliore di un altro.
Alla nascita siam tutti UGUALI (femmine e maschi), tutti possiam essere compioni di scacchi o artisti… siam noi a decidere cosa fare della nostra vita… certo che poi esistono mille condizioni nella nostra esistenza che fan si che due gemelli crescano con idee diverse ed esperienze diverse…
concludo… ho sonno ho fatto una fatica boia all’una di notte a cercare di parlare in un italiano CORREGGIUTO e dire qualcosa di SENZATO…
non continuo altrimenti proseguo x ore nel monologo e poi mi rompo le palle da solo… chi mi capisce mi segua, ma se freno, guai chi mi incula!!!
Ciao a tutti
Zimon
Accidenti… qualcuno lo ha letto allora!!!
Sono commosso… grazie!
Ora… evito di riproporre il mio pensiero e o ulteriori domande: sarebbe abuso di posizione dominante ( ), ma se ci sono altri punti di vista, beh… ben accetti!
Ciao!
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